PGT - Piano di Governo del Territorio

SI RENDE NOTO CHE GLI ATTI DELLA SECONDA VARIANTE GENERALE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT) VIGENTE (NUOVO DOCUMENTO DI PIANO E VARIANTE GENERALE AL PIANO DELLE REGOLE E AL PIANO DEI SERVIZI), APPROVATA CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 14 DEL 30 APRILE 2022, HANNO ASSUNTO EFFICACIA IN DATA 10 AGOSTO 2022, A SEGUITO DELLA PUBBLICAZIONE DEL RELATIVO AVVISO DI APPROVAZIONE SUL BURL - SERIE AVVISI E CONCORSI N. 32 - DI MERCOLEDI' 10 AGOSTO 2022.

 

ELENCO COORDINATO ELABORATI COSTITUENTI IL PGT

(PGT APPROVATO CON DCC N. 43 DEL 21/07/2012 - BURL N. 1 DEL 02/01/2013 - PRIMA VARIANTE GENERALE APPROVATA CON DCC N. 26 DEL 26/04/2017 - BURL N. 32 DEL 09/08/2017 - SECONDA VARIANTE GENERALE APPROVATA CON DCC N. 14 DEL 30/04/2022 - BURL N. 32 DEL 10/08/2022).


 

 

BENVENUTI NELLA SEZIONE DEDICATA AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT)

 

Introduzione:

La Regione Lombardia con la legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 (Legge per il governo del territorio) ha approvato la nuova disciplina urbanistica regionale, innovando, tra l’altro, i contenuti e le procedure finalizzati a pervenire all’approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale.
La legge introduce un nuovo strumento di pianificazione del territorio comunale, sostitutivo del Piano Regolatore Generale (P.R.G.), denominato Piano di Governo del Territorio (P.G.T.).
Secondo quanto disciplinato dall’articolo 7 della legge regionale 12/2005, il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) definisce l’assetto dell’intero territorio comunale ed è composto di tre atti:

  • il Documento di Piano;

  • il Piano delle Regole;

  • il Piano dei Servizi

atti tutti dotati di una propria autonomia tematica, ma concepiti nell’ambito di un processo unico di pianificazione.

 

GLI ATTI DEL PGT

IL DOCUMENTO DI PIANO (DdP) è lo strumento che identifica gli obiettivi ed esprime le strategie che servono a perseguire lo sviluppo economico e sociale, nell’ottica di una valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e culturali. Ha validità quinquennale, e non ha effetti sul regime giuridico dei suoli.

Nel Documento di Piano la realtà comunale dovrà essere inquadrata nel contesto territoriale di appartenenza, nonché rispetto ai sistemi territoriali finitimi, analizzando le peculiarità e i processi propri del livello locale di riferimento.
Il quadro conoscitivo del Documento di Piano deve indagare analiticamente all’interno dei sistemi insediativi e ambientali tutte le componenti connesse alla sensibilità dei luoghi e degli usi del suolo che ne vincolano la trasformabilità, nonché i diversi sistemi funzionali ed in particolare il sistema delle infrastrutture e della mobilità, il sistema urbano, il sistema agricolo, le aree ed i beni di particolare rilevanza.
Strettamente connessa al quadro conoscitivo è la definizione degli obbiettivi di sviluppo socio-economico.
La caratteristica fondamentale del Documento di Piano è quella di possedere contemporaneamente una dimensione strategica, che si traduce nella definizione di una visione complessiva del territorio comunale e del suo sviluppo ed una più direttamente operativa, contraddistinta dalla determinazione degli obiettivi specifici da attivare per le diverse destinazioni funzionali e dall’individuazione degli ambiti soggetti a trasformazione. Il Documento di Piano, pur riferendosi ad un arco temporale definito (validità quinquennale assegnata dalla Legge), che risponde ad un’ esigenza di flessibilità legata alla necessità di fornire risposte tempestive al rapido evolversi delle dinamiche territoriali, proprio per l’essenza dello stesso deve contenere una visione strategica rivolta ad un orizzonte temporale di più ampio respiro (Regione Lombardia, "Criteri attuativi L.R. 12/05 per il Governo del Territorio. Modalità per la pianificazione comunale", BURL n. 20 Edizione Speciale del 19 maggio 2006, Milano, 2006).

IL PIANO DEI SERVIZI (PdS) è lo strumento per armonizzare gli insediamenti con il sistema dei servizi, per garantire la vivibilità e la qualità urbana della comunità locale, secondo un disegno di razionale distribuzione dei servizi per qualità, fruibilità e accessibilità. Non ha termini di validità, ed ha effetti sul regime giuridico dei suoli.

Il Piano dei Servizi deve inquadrare il Comune nel contesto territoriale che rappresenta l’ambito di riferimento per la fruizione dei servizi, formulare l’inventario dei servizi presenti nel territorio, ivi compresi quelli nel sottosuolo, determinare lo stato dei bisogni e della domanda di servizi, confrontare l’offerta e la domanda di servizi per definire una diagnosi dello stato dei servizi ed individuare eventuali carenze, determinare il progetto e le priorità di azione.
Nel Piano dei Servizi, in particolare, devono essere evidenziati:
- le aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale;
- le eventuali aree destinate all’edilizia residenziale pubblica;
- le dotazioni a verde;
- i corridoi ecologici;
- il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato;
- i servizi tecnologici a rete sia fuori terra che nel sottosuolo.

IL PIANO DELLE REGOLE (PdR) è lo strumento di controllo della qualità urbana e territoriale che disciplina l’intero territorio comunale, ad esclusione degli ambiti di trasformazione di espansione (individuati dal Documento di Piano e posti in esecuzione mediante piani attuativi). Serve a dare un disegno coerente della pianificazione sotto l’aspetto insediativo, tipologico e morfologico nonché a migliorare la qualità paesaggistica dell’insieme. In tale contesto disciplina le aree e gli edifici destinati a servizi per garantire l’integrazione tra le componenti del tessuto edificato, nonché di queste con il territorio rurale. Non ha termini di validità, ed ha effetti sul regime giuridico dei suoli.

Il Piano delle Regole, oltre al recepimento dei contenuti prescrittivi sovraordinati (pianificazione sovra comunale, vincoli amministrativi, ecc.) deve individuare gli ambiti e le aree da assoggettare a specifica disciplina:
ambiti del tessuto urbano consolidato;
- aree destinate all’esercizio dell’attività agricola;
- aree di valore paesaggistico - ambientale ed ecologiche;
- aree non soggette ad interventi di trasformazione urbanistica;
- i vincoli e le classi di fattibilità;
- le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado.

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

La Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) è stata introdotta dalla direttiva 2001/42/CE e, quindi, recepita tramite la Legge Regionale 12/2005.
La V.A.S. è una procedura che concerne la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente.
L'articolo 4 della Legge Regionale 12/2005 precisa che il Documento di Piano, in quanto atto che elabora gli obiettivi strategici e le politiche di sviluppo del territorio comunale, deve essere sottoposto a Valutazione Ambientale al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile e garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente.
Il processo di V.A.S. è contestuale alla redazione del Documento di Piano, integrandosi nel processo pianificatorio fin dalle fasi iniziali, per poter diventare un decisivo fattore di governance e di legittimazione delle scelte.

 

Trasparenza dell'attivita' di pianificazione e governo del territorio

In questa sezione sono riportati i documenti e le informazioni previste dall'articolo 39 del Decreto legislativo n. 33/2013 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle PA", in vigore dal 20.04.2013, che prevede quanto segue:

1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano: 
a) gli atti di governo del  territorio,  quali,  tra  gli  altri, piani  territoriali,  piani  di  coordinamento,   piani   paesistici, strumenti urbanistici, generali e  di  attuazione,  nonche'  le  loro varianti; 
b)  per  ciascuno  degli  atti  di  cui  alla  lettera  a)   sono pubblicati, tempestivamente, gli schemi di  provvedimento  prima  che siano  portati  all'approvazione;   le   delibere   di   adozione   o approvazione; i relativi allegati tecnici. 

2.  La  documentazione   relativa   a   ciascun   procedimento   di presentazione  e  approvazione  delle  proposte   di   trasformazione urbanistica  d'iniziativa  privata  o  pubblica  in   variante   allo strumento urbanistico generale comunque  denominato  vigente  nonche' delle proposte di trasformazione urbanistica d'iniziativa  privata  o pubblica in attuazione dello strumento urbanistico  generale  vigente che comportino premialita' edificatorie  a  fronte  dell'impegno  dei privati alla realizzazione di opere di urbanizzazione extra  oneri  o della cessione  di  aree  o  volumetrie  per  finalita'  di  pubblico interesse e' pubblicata in una sezione apposita nel sito  del  comune interessato, continuamente aggiornata. 
3. La pubblicita' degli atti di cui al  comma  1,  lettera  a),  e' condizione per l'acquisizione dell'efficacia degli atti stessi. 
4. Restano ferme le discipline di dettaglio previste dalla  vigente legislazione statale e regionale.

 

 

PGT APPROVATO E SUCCESSIVE VARIANTI

 

 

SECONDA VARIANTE GENERALE AL PGT VIGENTE - FORMAZIONE NUOVO DOCUMENTO DI PIANO E VARIANTE GENERALE AL PIANO DELLE REGOLE ED AL PIANO DEI SERVIZI

 


 

  PRIMA VARIANTE GENERALE PGT VIGENTE

 

   PGT Vigente