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Palazzolo sull’Oglio, 13/06/2024 – La Croce Rossa Italiana ha inserito la Torre del Popolo tra i beni culturali insigniti dello Scudo Blu: un riconoscimento di alto livello, che dimostra una volta di più il prezioso valore storico e culturale del simbolo di Palazzolo sull’Oglio.
In occasione del passaggio della 1000 Miglia 2024 in città, l’equipaggio in gara della Croce Rossa Italiana e i rappresentanti della sezione palazzolese della CRI hanno consegnato al Sindaco Gianmarco Cossandi il simbolico Scudo Blu, «appuntito in basso, inquartato in croce di Sant’Andrea di blu e bianco».
Infatti, nel pomeriggio di martedì 11 giugno, il Sindaco ha ricevuto lo Scudo Blu dalle mani dell’ex Presidente della sezione della Croce Rossa di Palazzolo Faustino Belometti, dalla Presidente del Comitato di Brescia della Croce Rossa Carolina David e da Michele Romeo Jasinski, componente della Commissione didattica di Diritto Internazionale Umanitario e referente per la Tutela dei Beni Culturali in conflitto armato ed Emergenza della Croce Rossa Italiana, nonché in quest'occasione parte dell’equipaggio in corsa alla 1000 Miglia con i mezzi della CRI.
«Per noi palazzolesi la Torre del Popolo è il monumento simbolo della nostra città: un simbolo riconoscibile, molto amato e fortemente legato alla storia della nostra comunità. Venne realizzata dai nostri passati concittadini, non senza difficoltà, con orgoglio e dedizione: un lavoro straordinario che ne ha fatto ancora oggi la torre civica campanaria a base circolare più alta d’Italia, e forse d’Europa – ha commentato il Sindaco Gianmarco Cossandi –. Che ora la Torre venga inclusa tra i monumenti su cui sarà collocato lo Scudo Blu, sottolineandone il valore storico-culturale sul piano nazionale, ci riempie d’orgoglio. Siamo grati alla Croce Rossa per questo gesto che accresce ancora di più il prestigio del simbolo della nostra città e contribuisce alla sua tutela e valorizzazione».
L’adesione formale allo Scudo Blu per la Torre del Popolo verrà definita nelle prossime settimane.
COS’È LO SCUDO BLU
All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, la distruzione massiccia di beni e monumenti ha spinto ben 37 Nazioni – tra cui l’Italia – a ratificare il primo trattato internazionale a vocazione mondiale riferito esclusivamente alla tutela del patrimonio in caso di conflitto armato.
Questo trattato – confluito nella Convenzione dell’Aja (14 maggio 1954) e poi ulteriormente dettagliato con due protocolli aggiuntivi (1954 e 1999) – stabilisce che è importante individuare quei beni di ogni tipo, opere e monumenti che devono essere tutelati a ogni costo.
Il loro segno distintivo è appunto l’apposizione dello Scudo Blu: elemento tanto fisico, quanto formale, per sancire che il bene in questione è inviolabile, anche in caso del peggior scenario possibile, cioè quello di un conflitto (o di altro disastro o calamità).
LA CROCE ROSSA ITALIANA
Dal 2022, la Croce Rossa Italiana ha lanciato la campagna Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola, allo scopo di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni verso il Diritto Internazionale Umanitario (DIU), di cui lo Scudo Blu è la parte che riguarda beni e monumenti storici.
Una campagna che ha tra i suoi obiettivi principali quello di mappare tutti i beni eleggibili di protezione sul territorio nazionale, e sostenere le autorità italiane nell’apposizione dello Scudo Blu, in applicazione della Convenzione del 1954.